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ADDIO PAMELA, UCCISA E FATTA A PEZZI A 18 ANNI: ANCHE I FIORI DI TRAINI PER IL FUNERALE
Roma : Una folla di parenti, amici, e semplici conoscenti per dare l’ultimo saluto a Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni uccisa e fatta a pezzi lo scorso 30 gennaio a Macerata. Un fiume di gente alle 9 e 30 si è presentata nella parrocchia Ognissanti di via Appia Nuova, quadrante sud della Capitale, per abbracciare i genitori di Pamela e passare qualche minuto con loro e con il feretro di Pamela in attesa delle 11 quando inizieranno i funerali. Alla bara bianca di Pamela, già ricoperta di fiori, sono stati legati due palloncini, uno bianco e l’altro rosa (colore preferito dalla ragazza). I tantissimi amici arrivati questa mattina presto hanno portato uno striscione con la scritta: «Infinitamente... Ci manchi ma ci sei» e magliette con il viso della giovane che alternano altre scritte e foto di Pamela. Tra le numerose corone di fiori, quella della sindaca di Roma, della nonna Giovanna, dei professori e di Luca Traini, l’uomo che per `vendicare´ la ragazza sparò all’impazzata a Macerata contro alcuni migranti qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo Oggi Roma e Macerata saranno unite nel dolore. La sindaca della Capitale, Virginia Raggi e quello di Macerata, Romano Carancini, hanno proclamato il lutto cittadino. La scelta del primo cittadino marchigiano, che sarà presente anche oggi ai funerali, è stata criticata da Alessandra Verni, mamma di Pamela. «Giornata di lutto e sindaco ai funerali? Ma alla fiaccolata per Pamela non c’era nessuno dell’amministrazione», ha affermato Verni riferendosi alla fiaccolata organizzata per ricordare la figlia il 6 febbraio per le vie di Macerata. Intanto l’inchiesta va avanti e la procura di Macerata due giorni fa ha contestato l’omicidio a Innocent Oseghale. Sarebbe lui dunque ad aver ucciso la giovane Pamela il 30 gennaio scorso a Macerata. Ma non è tutto. Secondo il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, lo stesso Oseghale prima di uccidere Pamela e di farne a pezzi il corpo avrebbe anche abusato di lei. Tesi non condivisa però dal gip Giovanni Maria Manzoni che ha invece ritenuto non vi fossero gravi indizi di colpevolezza per tale accusa, ipotizzando che tra i due si fosse creato un clima amicale. Per la procura, l’accusa di stupro sarebbe avvalorata anche dalla «cura maniacale» messa da Oseghale per far sparire le tracce del rapporto violento, pulendo con la candeggina e asportando gli organi genitali della ragazza. Un’ipotesi «seria» ma carente di «gravi indizi di colpevolezza» secondo il gip. A sostegno della tesi della procura una frase intercettata nel carcere di Ancona tra Lucky Awelima e Desmond Lucky, i due nigeriani arrestati con Oseghale. «Il 30 gennaio Innocent mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva», ha detto Lucky a Desmond. ALTRO SU MSN
05/05/2018 13:47:17 79.49.195.220 - www.lastampa.it
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